Il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga.
(Mc 4,26-28)
Sono queste parole di Gesù a illuminare la fotografia dei restauri scelta per questa edizione del bollettino. Le piante (non poche) cresciute sul tetto della nostra collegiata non resteranno lì ancora a lungo, purtroppo per loro estirparle è indispensabile per la conservazione del monumento. Ci interessa però il loro essere cresciute proprio lì in un ambiente ostile, da un seme depositato lì da chissà quale vento o animale. Questa immagine ci parla del seme della Parola, del Vangelo, del seme della fede che, a fatica, con impegno, la nostra comunità continua a seminare nelle nuove generazioni. l’ambiente può sembrare ostile, il risultato non secondo le atte- se, ma quel seme resta lì, è forte, ha una sua indipendenza e saprà, osiamo sperare, portare frutto quando meno ce lo aspettiamo, nelle occasioni e negli ambienti che non ci sembravano adatti. Poniamo la nostra fiducia nell’energia intrinseca di quel seme: la Parola di Dio.
Per il restauro è necessario strappare questi arbusti, queste erbe, ma vedere la loro forza ci spinga a sentire il bisogno di difendere con forza l’intero pianeta, la «casa comune» come la chiama papa Francesco nell’Enciclica «Ludato si'».
FOTOGRAFIE E NOTIZIE SUI RESTAURI