I testi e alcune immagini

di questa pagina

sono tratti dall'opuscolo

del Dicastero Cultura del Comune di Balerna

pubblicato nel 2009

Collegiata - San Vittore


L'edificio originariamente era ad una navata in stile romanico; ne è superstite la bellissima abside ripulita dagli edifici che ne celavano parzialmente la vista. Nell'abside sono visibili i tipici archetti romanici ed una monofora (chiusa) mentre le altre sono scomparse per l'apertura degli attuali finestroni tesi a dare maggior luce al coro. La chiesa venne trasformata ed ampliata più volte.

 

 

 

 

Le prime modifiche risalgono al XVI secolo ed ancora al 1818 quando furono abbattuti i muri che dividevano le cappelle. All'esterno colpisce la maestosa elegante facciata barocca eretta nel 1744 su disegni di Agostino Silva, mentre la spesa venne sostenuta dall'arciprete Giacomo Torriani. Lateralmente alla porta si notano le statue di San Pietro e San Paolo mentre sulla cimasa si erge la statua di San Vittore (patrono della collegiata) reggente la palma del martirio in rame. Sulla parete meridionale, mentre quella a settentrione non e degna di menzione, e dipinta una meridiana settecentesca restaurata da Tiziano Riva in epoca recente.

II campanile, il cui disegno e attribuito ai Silva di Morbio Inferiore costruito nel1661 come attesta una lapide murata sopra la porta d'accesso ("SUB ALEXANDRI VII PONTIFICATU / 1658 INCEPTUM 1661 PERFECTUM / EXPENSIS R. CAPITULI / PLEBIS ET COMMUNITAS BALERNE") Recentemente il campanile è stato restaurato e consolidato e dagli esperti risulta essere giudicato uno fra i più eleganti del Ticino. Da notare la croce infissa sulla corona con palme e rami fioriti che la abbracciano.


Interno


La chiesa si presenta ora a tre navate dopo la divisione delle cappelle avvenuta nel1818 su progetto di P. L. Fontana di Muggio.

 

Altare di San Francesco

Disegnato da P. L. Fontana ed eseguito dal marmista Rossi. Al centro la pala con le "Stimmate di San Francesco", olio su tela (inizio del XVII secolo). Il Fontana esegui anche il disegno del monumento sepolcrale della nobile famiglia Melzi – D'Eril), collocato nel vano di controfaccia.

 

Altare di Sant'Orsola

Sopra la mensa, S. Orsola con le sue compagne, affresco menzionato la prima volta nel1685.

 

AItare di Sant'Ignazio

Inizio del XVIII secolo. Nell'ovato è racchiusa la pala con S. Ignazio (olio su tela) attribuita a G. A. Petrini. La cappella precedente che alla fine del Cinquecento si presentava "toto depicta" fu rinnovata nel Settecento a spese dell'arciprete Giacomo Torriani.

 

Cappella della Madonna

Alla fine del Cinquecento si presentava tutta affrescata ma di quei dipinti non si è conservata traccia, gli attuali sono tutti seicenteschi. Nella nicchia sopra l'altare sta la statua dell'Immacolata, terracotta dipinta ascritta a Giovan Pietro Lironi di Vacallo. Sulla parete a sud della cappella e un quadro attribuito a Carlo Innocente Carloni di Scaria "Gesù nel Getsemani" (che con "La flagellazione", trasferita ora nella sala della Nunziatura, si trovava originariamente nella Cappella del Crocifisso). Alcuni riquadri ornano l'arco trionfale.

 

Altare della Trinita

Sulla mensa la "Trinita", olio su tela di G. A. Petrini che riscosse l' encomio del visitatore nel 1748, vescovo Neuroni.

 

Altare di San Rocco e San Sebastiano

Risale alla meta del XVIII secolo. Ospita la pala di S. Carlo con S. Rocco e S. Sebastiano e le iniziali C (ommunitas) B (alernae) proprietaria dell'altare; la pala è attribuita a Gian Maria Livio di Coldrerio.

 

Altare dell' Angelo custode

Sopra la mensa e la pala dell'Angelo custode già menzionata nel 1748. La tela, proprietà del Comune di Balerna, è stata restaurata nel 2002 da Tiziano Riva di Balerna con il finanziamento della locale Banca Raiffeisen.

 

Cappella del SS. Crocifisso

Fino al 1703 era dedicata ai SS. Cosma e Damiano, ma dato il suo stato di deperimento, fu rifatta con la nuova dedicazione. Vi si osserva la lapide sepolcrale del prete Marco Paernio (antica famiglia balernitana estinta nel Settecento).La nicchia accoglie il Crocifisso ligneo dipinto con barba naturale dell'inizio del XVIII secolo, notato per la prima volta nel 1685. Nei pennacchi sono affrescati tre profeti con Davide e Isaia e una Sibilla; nei lunettoni "L'incoronazione di ... " e "Le cadute" (1730 circa). Un pittore ignoto ha dipinto in monocromi verdi "Davide e Golia", "II serpente di bronzo", "L'ubriachezza di Mosè", "II sacrificio di Isacco". Sulla parete di destra vi è un vasto affresco quasi completamente distrutto nel campo inferiore per l'apertura della porta che immette nella sacrestia. Vi è rappresentata la Madonna con S. Sebastiano e S. Vittore. Nel campo inferiore si nota un frammento di un "Adorazione dei Magi" (sec. XV - XVI).


 

Presbiterio

Rialzato di due scalini, cinto da una balaustra in marmo d' Arzo, finemente modanata (sec. XVII), a due campate più il coro. Il presbiterio a due spazi (nel secondo è collocato l'altare) e il coro sono completamente affrescati da cinque pittori diversi tra Cinquecento e Seicento. La volta del primo spazio presbiteriale, è affrescata con un "Adorazione dell'Ostia eucaristica" (1730-1740).Il secondo spazio presbiteriale e stato dipinto da Francesco Antonio di Meride forse intorno al 1720. Vi appaiono "La gloria di San Vittore", i "Quattro Evangelisti", "La decapitazione del Santo" e "Il Santo in cospetto di Massimiano".Sulle pareti: a destra ancora la "Decapitazione, e a sinistra "San Vittore in carcere".L'altare maggiore è in marmi policromi (Arzo e Varenna) settecentesco. Il tempietto a sei colonne tortili regge il fastigio a cupola con croce lignea dorata, "La coronazione di spine" e, due putti seduti sulle volute. Sul terzo grado sono due angeli adoranti, al naturale, di legno stuccato, barocchi. II tabernacolo è recente mentre il paliotto di scagliola e a fiorami e uccelli con l'immagine di San Vittore al centro. Dietro l'altare in una

nicchia neoclassica, si trova una statuina lignea dell'Immacolata, dipinta e dorata che, ogni anno l'8 dicembre viene esposta all'adorazione dei fedeli.


Organo


 

 

L'attuale organo a  canne risiede in una cantoria a sinistra nel presbiterio sopra il vestibolo della sgrestia. È stato costruito e messo in sede nel 1969 per volere del Canonico don Aurelio Muther e costruito dalla casa organaria di Milano Balbiani-Vegezzi-Bossi.

 

 

Maggiori informazioni

Battistero


 

 

-- in allestimento --