Chiese e cappelle


Collegiata di San Vittore


La Collegiata di San Vittore Martire è una delle chiese più antiche del distretto. Attestata già in un documento del 789, la sua costruzione risale probabilmente ai primi secoli di diffusione del Cristianesimo nel Sottoceneri (V-VI secolo). Sede di un capitolo e capopieve sin dal IX secolo, ricostruito in epoca romanica, l’edificio venne ampliato nel XVI secolo ed assunse la forma attuale a tre navate nel 1818, dopo i lavori di ristrutturazione di Pier Luigi Fontana. Numerosi gli elementi decorativi, tra i quali vale la pena citare le opere di Agostino Silva (all’esterno) ed il ciclo di affreschi sulla vita di San Vittore, dipinti sulla cupola a vela e sulle pareti della seconda campata da Francesco Antonio Giorgioli.

Nella attuale sistemazione a tre navate si possono trovare a destra gli altari di San Francesco, Sant'Orsola, Sant'Ignazio, la cappella della Madonna del Rosario; mentre a sinistra l'altare della Trinità, quello di San Rocco e San Sebastiano, quello dell'angelo custode e la cappella del Santo Crocefisso.

Nel presbiterio, separato dalle navate da una doppia balaustra in marmo di Arzo trovano posto l'altare maggiore in marmi policromi (Arzo e Varenna) settecentesco e sormontato dal tempietto con fastigio da sei colonne tortili. Sul fastigio una croce lignea dorata, la coronazione di spine e due putti, sul terzo grado due angeli adoranti, di legno stuccato, barocchi. Il pagliotto è in scagliola decorato a fiorami e ucceli con al centro San Vittore. Dietro l'altare una nicchia conserva l'immagine scolpita in legno di una Madonna Immacolata che ogni anno l'8 dicembre viene esposta alla venerazione dei fedeli su una scala lignea posta nella navata. Nel presbiterio sono molti anche gli affreschi di almeno cinque mani diverse del Cinquecento e Seicento e sull'arco che separa le due volte anche tracce di affreschi romanici.

 

Dello stile romanico è superstite anche la bellissima abside visibile all'esterno dalla corte della casa arcipretale e dei canonici. Sono visibili i tipici archetti romanici mentre le attuali finestre, aperte per dare maggiore luce al coro, hanno distrutto le antiche monofore.

 

Maggiori informazioni e dettagli

Battistero


Edificio del XVIII secolo restaurato nel 1939. Si tratta della trasformazione dell'antico battistero (non si dimentichi che Balerna fu Capo Pieve) ampliato nel 1820 da Pier Luigi Fontana e si presenta ora in forme neoclassiche. Al centro si trova il fonte battesimale (probabilmente medioevale) mentre uno assai più antico (V secolo), simile a quello di Riva San Vitale dovrebbe giacere sotto l'attuale pavimento: lo dimostrerebbero i sondaggi eseguiti nel 1928 ma non sono mai state eseguite ricerche complete. Gli stucchi, ad eccetto la Madonna col bambino sull'altare, attribuita ad Isidoro Bianchi -1625 circa- e le tele della cappella formano un interessante insieme decorativo barocco compiuto probabilmente attorno al 1671.
Sulla destra entrando è murato un trittico quattrocentesco che fino al Cinquecento era parte dell' altare maggiore della Collegiata ed è attribuito alla bottega dei Rodari (uno simile è visibile nel Duomo di Como). Nella sagrestia (menzionata nel 1705) sono conservati alcuni ex voto, tipico esempio di devozione popolare.

St. Antonio


L'edificio fu costruito fra il 1685 e il 1688, ma fu profondamente modificato nel 1931 da Giacomo Alberti. Nell'occasione di questa modifica sulla facciata nord Torilo Conconi eseguì alcuni affreschi, sostituiti nel 1995 da un mosaico che raffigura Sant'Antonio da Padova realizzato da Gino Macconi. Dopo questa modifica della facciata gli affreschi di Conconi furono spostati in locale annesso, che ospita varie opere pittoriche dei secoli XVI-XIX.

Il romitorio che si trova sul portico risale invece al XVIII secolo, così come le edicole con le stazioni della Via Crucis che si trovano sulla strada che conduce alla chiesa. I bassorilievi in terracotta all'interno di queste ultime, invece, furono aggiunti nel 1931 da Fiorenzo Abbondio.

 

Ogni anno nel mese di giugno si tengono la novena e la festa del santo (il 13 giugno) che si conclude la domenica successiva alla festa.

 

Maggiori informazioni: www.santantonio-balerna.ch

Pontegana


L’oratorio dell’Addolorata, risalente al XVIII secolo, è stato ampliato nel 1939 con la costruzione dell’attuale navata con transetto.

Vi si ammirano affreschi risalenti a diverse epoche: i più recenti sono opera di Valerio Gilardi (storie della Madonna) e Guido Gonzato (la fuga in Egitto, la deposizione, il ritrovamento di Gesù fra i dottori, l'incontro con la Madre). La pala dell'Addolorata è di Pietro Magatti (XVIII sec.).

Si vorrebbe che la chiesetta abbia le sue fondamenta su resti di una delle torri del castello situato precedentemente sul colle nella cui cinta era compresa una chiesetta dedicata a Sant'Ilario ma non ne rimane traccia (menzione dal 1399).

Cappelle votive


Cappella dell'Assunta:

Via Antonio Primavesi

 

 

Grotta della Madonna di Lourdes:

Via Gianbattista Pusterla, all'incorcio con la Salita don Aurelio Muther

 

 

Cappella di S. Giuseppe:

Via Stazione, all'incrocio con la Salita don Aurelio Muther


Cappella dell'Assunta


Cappella di S. Giuseppe


Grotta di Lourdes



Se qualcuno desiderasse segnalare la presenza di altre cappelle, anche private, ma accessibili ai fedeli e di interesse devozionale può comunicarcelo, provvederemo a inserirle nella mappa e nella galleria di immagini. [VicarioBalerna(a)gmail.com]