Pellegrinaggio in Terra Santa - DIARIO

 

Dai nostri Pellegrini in Terra Santa riceviamo e riceveremo aggiornamenti per accompagnare e sentirci accompagnati nel cammino. Grazie Mariangela per il servizio! 

 

Testi e foto di

Mariangela Vinciguerra

 

 

domenica 8 - il ritorno

L’ultimo giorno del pellegrinaggio è stato l’addio a Betlemme. Al mattino presto diversi pellegrini hanno potuto finalmente accedere alla grotta della natività con la necessaria calma e sostare in raccoglimento davanti alla stella che indica il luogo del Natale. Poi abbiamo visitato il Museo dell’Olocausto Yad Vashem, testimonianza toccante della Shoah. All’uscita tutti silenziosi e pensosi.

Momento conclusivo del pellegrinaggio, segno anche di ringraziamento per questi bei giorni trascorsi assieme in Terra Santa, è stata la visita con Santa Messa ad Emmaus Nicopolis, teatro dell’incontro del Risorto coi due discepoli. Qui abbiamo anche potuto ammirare i reperti archeologici, compreso un battistero paleocristiano del 5°-6° secolo. Non è mancato anche l’incontro con la comunità delle Beatitudini che custodisce il luogo.

Ed eccoci in aeroporto. Tanto per mettere alla prova la nostra pazienza dopo una settimana di “Tabor”… ecco che il volo ritarda di quasi quattro ore. Allora, che fare? Naturalmente ci mettiamo al computer e a più mani diciamo a tutti coloro che sono a casa: ne valeva la pena!

Verso le 02.30, l’arrivo previsto a Balerna: saremo certamente stanchi ma felici.

Sperando che nel frattempo il vicario …. prepari il caffè!

 

 

sabato 7 aprile - il deserto

Ed eccoci all’ultima sera. Nel cuore, le parole del silenzio sentite oggi. Già, perché le parole hanno in se stesse un silenzio eloquente che solo un cuore in ascolto può udire. Lo abbiamo sperimentato oggi, nel deserto. Questa mattina, la nostra prima tappa è stata Kasser-Al-Yahod, vicino a Gerico. Lì abbiamo rinnovato le promesse battesimali, mettendo i piedi a mollo in quello che non è solo stato la cornice del battesimo di Gesù, ma anche il confine naturale tra Israele e Giordania.

Dopodiché abbiamo apprezzato le bellezze naturali e storiche di Gerico, la città più vecchia del mondo (oltre 10 mila anni). Da qui, per mezzo di una cabinovia, siamo saliti sul Monte delle Tentazioni e abbiamo visitato il monastero della Quarantena (ortodosso).

Dopo Gerico ci attendeva Qumran. Qui abbiamo apprezzato il sito archeologico nelle cui grotte furono trovati gli antichi manoscritti della bibbia.

Sul mezzogiorno ci siamo poi rilassati galleggiando nel Mar Morto, che si trova a 400 metri sotto il livello del mare. Da provare almeno una volta nella vita.

La giornata si è poi conclusa con la celebrazione della messa a Wadi El Qelt, in pieno deserto di Giuda. Mentre ringraziavamo Dio nell’Eucarestia, assistita anche da qualche beduino in attesa di venderci qualche “aggeggio”, davanti a noi troneggiava il bellissimo monastero di San Giorgio in Koziba. E torniamo al silenzio eloquente. Quel silenzio che è Parola vivente e che, non solo ci cambia il cuore, ma ci fa stare in ginocchio davanti al mistero e alle bellezze del Creato.

Domani, domenica, visiteremo il memoriale dell’Olocausto e Emmaus. In serata, torneremo a casa. Magari un po’ stanchi, ma certamente più ricchi.

 

il muro....

 

 

 

venerdì 6 aprile - inseguendo gli apostoli

Niente. Non ci siamo riusciti. Proprio non ce l’abbiamo fatta. Eppure la voglia c’era.

Il Santo Sepolcro, anche oggi, è per noi zona “of limit”. Troppa la gente che si accalca, troppo il servizio d’ordine. Troppe le ore di attesa.

Ma in questi giorni a Gerusalemme, ricordiamo la passione e la resurrezione. E - notiamo - è tutto come allora. Tu, Signore, sei comunque lì che ci guardi. Apprezzi il nostro sforzo di ci dici “non temete. Mi trovate nel vostro cuore. In fondo, siete qui, a “casa mia”, vicini a me”. E allora, ci mettiamo il cuore in pace e godiamo comunque il mistero.

Ricordiamo non solo la morte e resurrezione, ma anche i 4 misteri che il cenacolo di rammenta: l’istituzione dell’eucarestia, quella del sacerdozio, la riconciliazione e la confermazione. Li abbiamo vissuti pure oggi, durante la messa a Cenacolino.

Nel caos della città santa, il grazie di eleva vero e festoso. Comunque.

Grazie, Signore, anche per la bella e intensa giornata di oggi.

 

suggestioni fotografiche di un'altra "Terra Santa" dai nostri pellegrini:

 

 

 

giovedì 5 aprile - Rallegrati Gerusalemme

“Rallegrati, Gerusalemme, accogli i tuoi figli nelle tue mura”.

Con questo canto i pellegrini ticinesi in viaggio sono entrati nella Città Santa.Una città dai mille contrasti e dai mille fascini. Ma per noi, un richiamo a quelle che sono le radici della nostra fede nonché della storia della salvezza.

Eravamo stati avvisati da don Mauro a più riprese: “Ci sarà caos, sarà difficile pregare. Faremo la via crucis in mezzo a mille distrazioni. Ma è quello che ha vissuto Gesù”. Il Cristo, che entra a Gerusalemme per adempiere il volere del Padre e per amarci “fino alla fine”, sale al calvario in mezzo a bancarelle e grida, tra lacrime e sguardi indifferenti. È accaduto anche oggi. Dal mercato si alzavano voci che promettevano sconti, intanto qualcuno accarezzava la croce e si fermava a contemplarla. E noi, a due a due, Lo abbiamo accompagnato. Saremo capaci di accompagnarLo anche una volta giunti a casa?

 

 

mercoledì 4 aprile - Acqua e bambino

La giornata di oggi ha visto il trasferimento dei pellegrini a Betlemme. Prima tappa, il pozzo di Giacobbe, che ricorda l’incontro di Gesù con la samaritana. La conversione passa prima da un incontro personale con Cristo che cambia il nostro cuore e lo disseta con l’acqua viva. Una volta “rinnovati” possiamo incontrarlo nel mistero incarnato, fosse pure nel vagito un bambino nato in una mangiatoia. 
Ed eccoci a Betlemme, al campo dei pastori che per primi (dopo Maria e Giuseppe) hanno accolto nell’umiltà il dono divino. Non esiste salvezza senza l’umanità di Cristo. Non esiste uomo senza il bambino.
A noi, non rimane che inchinarci al mistero. E ringraziare. Questo il senso della Santa Messa vissuta nella cappella bizantina di Santa Elena.
Domani, giornata a Gerusalemme.

 

 

martedì 3 aprile - Su e giù per la Galilea

Giornata lunga e ricca, quella di oggi, per i nostri pellegrini in Terra Santa. Per prima cosa, Tabga, dove hanno ricordato il racconto della moltiplicazione dei pani. “Il poco di qualcuno, moltiplicato per la potenza divina, dà il tutto a tutti”, ha detto in modo efficace ma chiaro il nostro biblista don Mauro Orsatti. Dopo Tabga, Cafarnao, con i suoi ricchi reperti archeologici, tra cui la casa di Pietro. Qui è stata celebrata la Messa, in riva al Lago di Galilea.
Poi il monte delle Beatitudini, seguito dal primato di Pietro. “Mi ami tu, Pietro?” Una domanda rivolta tutt’oggi anche a noi”. Infine la traversata del Lago in barca e nel pomeriggio le alture del Golan e le sorgenti del Giordano.
Domani, l’arrivo a Betlemme

 

lunedi 2 aprile - Nazaret

È iniziato oggi, 2 aprile 2018, il pellegrinaggio in Terra santa delle parrocchie di Balerna e Novazzano, capitanate dai loro don, ovvero don Giampiero e don Angelo, e seguite dal biblista don Mauro Orsatti. La prima tappa odierna ha visto come cornice il suggestivo Monte Tabor, dove don Mauro ci ha invitato a guardare al mistero della trasfigurazione con occhi umili e nel contempo fiduciosi. “In ogni momento della nostra vita - ci ha detto - è opportuno rivolgere lo sguardo al mistero del Cristo, morto e risorto per noi”. Non solo morto. Non solo risorto. Lo stare sul momento a contemplare - come avrebbe fatto Pietro - deve trasformarsi (trasfigurarsi) in vita attiva che guarda all’altro nella pienezza del suo essere. Nella gioia e nel dolore.
Come Maria, che nella casa di Nazareth ha accolto positivamente, prontamente e gratuitamente la chiamata di Dio, senza indugiare, contribuendo all’opera salvifica di Dio.