Info sul rapporto storico sulla gestione degli abusi nella Chiesa cattolica nella gestione degli abusi

 

 

Lettera dell'Amministratore apostolico ai fedeli della Diocesi di Lugano

 

Lugano, 13 settembre 2023

 

Carissime e Carissimi tutti,
Nel Vangelo secondo Matteo leggiamo: "In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me" (Mt 25,40). Questa parola di Gesù risuona forte nel mio cuore in questi giorni. Avrete sentito della tanta sofferenza che ci è stata rilevata questa settimana, provocata da altrettanta inaccettabile indifferenza e da molta colpevole violenza... E tutto questo proprio nella Chiesa!
Certo, unico è il Giudice che tutto sa. Unico è il Signore che tutto può. Ma è proprio Lui aripeterci: "quello che avete fatto...lo avete fatto a me". Invito tutti a rinnovare la nostra fiducia nel Signore, Lui che tutto sa e che tutto può. Solo in Lui c'è salvezza per tutti. Solo con Lui c'è conversione
possibile a tutti.
Il terremoto delle rivelazioni di tante mancanze e abusi di potere nei confronti dei più piccoli, delle persone bisognose di cura, degli innocenti, ci invita a riscoprire radicalmente il Vangelo di Cristo. Sì, perché basterebbe ascoltare Cristo: "lo state facendo a me..."! Peccato. Sì, peccatodavvero!
In questi gironi di commozione, di rabbia e forse anche di disperazione per l'immisurabile sofferenza di ogni persona vittima di abuso - bambini, giovani e adulti ,- per i molti che sono stati
manipolati e trascurati proprio dove avrebbero dovuto trovare rifugio e protezione, proprio dove avrebbero dovuto trovare il buon Samaritano...vi invito a rinnovare insieme la nostra fede:
Signore, in ogni persona abusata ci sei tu! Signore, in ogni persona violentata e non ascoltata, ci sei tu!
In segno d'impegno per la verità che ci farà liberi, come Gesù insegna (Gv 8,32), vi comunico che giovedì 21 settembre, alle ore 20 a Giubiasco, ci troveremo per pregare assieme; siete tutti invitati a partecipare! Avremo nel cuore tutte le persone che in un qualche modo sono state vittime di violenza. Ci ascolteremo a vicenda. Ci esorteremo gli uni con gli altri affinché ciò non accada più. Perché ci sia totale trasparenza. Per una vera giustizia. Non si può più tollerare questa inaccettabile situazione!
Oltre a questo, vi verrò a trovare in ogni vicariato nelle prossime settimane. Il vostro parroco vi trasmetterà il mio invito e vi fornirà presto tutte le informazioni opportune. In quell'occasione, potremmo condividere idee e confrontarci su questa tematica, per aiutarci a vicenda a cambiare le cose. Perché ogni persona che è stata vittima di abuso deve ricevere subito comprensione, aiuto, giustizia e riparazione.

 

 

Vergine Maria, nostra Madre!
Ogni abuso è una spada che trafigge il tuo cuore.
Tu sei vittima con le vittime. Tu stai accanto agli innocenti.
Prega per chioggi deve ascoltare, denunciare ed aiutare. Prega per chi doveva ascoltare, denunciare ed aiutare. Prega per la conversione dei colpevoli.
Prega per tutti, vivi edefunti, prega per tutti noi!

 

 

Alain de Raemy

Amministratore Apostolico

 

 

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Incontro di preghiera

per le persone vittime di abusi in ambito ecclesiale

 

Giovedì 21 settembre 2023

Giubiasco, chiesa parrocchiale

 

20:00 Preghiera penitenziale

Presiede il Vescovo Alain de Raemy

 

20:30 Possibilità di scambio e confronto sul tema con il Vescovo Alain presso l’ “Angolo d’incontro”

In chiesa esposizione del SS.mo Sacramento per la preghiera personale

 

22:00 Benedizione eucaristica e conclusione

 

 

www.diocesilugano.ch

 

 

 

Rielaborare gli abusi sessuali avvenuti all’interno della Chiesa cattolica romana e adottare nuove misure

Nel 2021 tre istituzioni ecclesiastiche nazionali della Svizzera – CVS, RKZ e KOVOS – hanno deciso congiuntamente di far effettuare da un organo indipendente una ricerca scientifica sulla storia degli abusi sessuali a danno di minori e adulti da parte di chierici cattolici, collaboratori della Chiesa o membri di ordini religiosi in Svizzera a partire dagli anni Cinquanta. A questo scopo hanno incaricato l’Università di Zurigo di realizzare un progetto pilota di un anno (2022-2023). Oggetto di studio principale è la ricerca dei meccanismi e delle strutture che hanno consentito gli abusi sessuali e hanno impedito che questi atti fossero scoperti e puniti.

A fine giugno 2023 la CVS, la RKZ e la KOVOS hanno inoltre deciso di approfondire la ricerca storica indipendente in un progetto successivo di tre anni (2024-2026). Nel frattempo sono stati firmati i contratti per il progetto nel quadro di 1,5 milioni di franchi. Così facendo la Chiesa intende assumersi la propria responsabilità nei confronti delle vittime e della società e rielaborare di conseguenza il proprio passato. L’obiettivo principale è combattere in modo ancora più deciso gli abusi sessuali al suo interno e le relative cause e impedire che vi siano ulteriori vittime.

 

Riconoscere il fallimento e intervenire sulle cause

Il rapporto finale del progetto pilota pubblicato il 12 settembre 2023 mostra che gli abusi sessuali e il relativo occultamento avvenivano anche nella Chiesa cattolica in Svizzera secondo meccanismi ricorrenti e in maniera sistematica. Ci sono dei tratti fondamentali della Chiesa cattolica ad avere consentito, se non persino favorito, gli abusi sessuali in queste dimensioni. Basti pensare alle «strutture di potere spirituali, sociali ed economiche [...] che hanno caratterizzato gli abusi nel contesto della Chiesa cattolica in Svizzera a partire dagli anni Cinquanta e che sono “specificatamente cattolici”». Ne sono un esempio le posizioni di potere clericali e gli abusi spirituali, l’immagine del prete e la politica di formazione e del personale, che in passato si occupava poco, se non trascurava completamente, di verificare l’attitudine che i futuri collaboratori pastorali avevano nel relazionarsi con le persone. Si pensi ugualmente a una morale sessuale che, rendendo la sessualità largamente un tabù, «ha impedito che si parlasse degli abusi e che questi fossero puniti». Anche l’attitudine nei confronti delle donne, che non di rado venivano sfruttate come forza lavoro, è stata proprio nei collegi e nelle scuole gestiti dalle comunità religiose terreno fertile per soprusi e violenza.

 

Negli ultimi 20 anni molte istituzioni ecclesiastiche hanno già intrapreso diversi passi per rielaborare quanto accaduto e affrontare in modo preventivo il rischio di abusi sessuali. Oltre al prosieguo della ricerca scientifica, la CVS, la RKZ e la KOVOS hanno stabilito ulteriori misure per affrontare le lacune istituzionali a livello nazionale.

  • In tutta la Svizzera saranno creati servizi professionali per le vittime e gli informatori, affinché gli abusi possano essere segnalati più facilmente..
  • Nel contesto della loro formazione, i futuri sacerdoti, i diaconi permanenti, i membri degli ordini religiosi e gli operatori pastorali dovranno sostenere consulti psicologici standardizzati.
  • Saranno introdotti standard minimi per la gestione dei fascicoli del personale e per la trasmissione di informazioni rilevanti sui collaboratori ecclesiastici.
  • I membri di tutte e tre le committenti si impegnano a non distruggere più alcun documento esistente relativo ai casi di abusi o che documentino la loro gestione.

Maggiori informazioni sul progetto: www.abusi-catt-info.ch