Anche nel 2023 i bambini sono stati in vari modi protagonisti del nostro avvento e del Natale con la loro presenza, con le loro parole, i loro canti, le loro abilità manuali. Abbiamo avuto i
Cantori della Stella, gli attori del presepe vivente dei bambini della Prima Comunione, i cuochi dei biscotti di Natale alla scoperta delle ricette bibliche, i Magi che per l’Epifania si sono
prostrati ad adorare il bambino, gli artigiani della luce che ci hanno regalato uno splendido presepe, gli ascoltatori della novena che con alcune storia si sono addentrati nell’esperienza di
luce del Natale.
L’avvento e il Natale sono un’esperienza per tutti i sensi: l’udito che si lascia incantare dalla musica, dai canti, ma anche dalle parole, che ascolta il racconto della notte e i racconti che su
di essa sono ricamati nel tempo, nel passato e nel presente. L’olfatto che custodisce segretamente le memorie dei profumi più incantevoli, di cui i biscotti sono una sola tra le tante possibili.
Ad esso si mescola il gusto che assapora, trattiene il buono e il bello, mastica e lascia assimilare l’insieme di tutte le esperienze. Il tatto permette la manualità, è il senso dell’artigiano
che con sapienza plasma la materia al servizio di ogni messaggio. Esso può persino permettersi di giocare con la luce, filtrandola, incanalandola, trasformandola e farla parlare, raccontare.
Resta la vista che proprio della luce è così bisognosa, che non suo giocare con l’ombra tratteggia figure, lascia trasparire forme, paesaggi e personaggi, rende possibili i colori dei vestiti dei
pastori e dei magi, di Maria e Giuseppe, dello stesso bambino che insieme da più di duemila anni raccontano una storia che ha fatto la storia.
I bambini sono più ricettivi a comprendere la grandezza di un Dio che si fa bambino, di un Dio che non ha scelto tanto noi, grandi e a volte un po’ ingessati, ma loro, i piccoli, i semplici
quelli capaci di lasciarsi incantare dalla magia di tutti sensi e attraverso di essi, ascoltare, raccontare e vivere il vero Natale.