50mo di sacerdozio per don Gian Pietro Ministrini

 

 

Domenica 17 marzo ha avuto luogo la S. Messa dedicata al 50° di ordinazione sacerdotale di don Gian Pietro Ministrini, svoltasi presso l’Oratorio di Balerna in quanto la Collegiata San Vittore da diversi mesi è inagibile a causa degli importanti lavori di ristrutturazione interna.

 

Per questa importante occasione la sala era gremita: oltre alla presenza della comunità parrocchiale di Balerna e alcuni parenti, numerosi fedeli ed amici di don Gian Pietro Ministrini sono accorsi dai diversi Comuni del Mendrisiotto. Alcuni parrocchiani di Vacallo erano presenti per testimoniare, ancora oggi, la propria vicinanza a don Gian Pietro dopo oltre 20 anni dal trasferimento dalla Parrocchia di Vacallo a quella di Balerna.
La santa Messa è stata concelebrata da una decina di preti e diaconi.

La Corale San Vittore di Balerna era presente in corpore guidando e coinvolgendo l’intera assemblea parrocchiale nei canti, come pure i bambini della prima comunione che hanno regalato un momento di vera gioia a tutti i presenti.

Al termine della cerimonia, il Consiglio Parrocchiale ha offerto un aperitivo a tutti i presenti negli spazi all’aperto dell’Oratorio di Via Dunant.

Per coloro che avevano riservato per tempo, è seguito il pranzo presso la sala multiuso dell’asilo comunale di Balerna: i presenti erano oltre 200.
Numerosi volontari si sono messi a disposizione per collaborare a questo momento di condivisione che ha coinvolto l’intera comunità parrocchiale; era presente anche il Gruppo Scout della Sezione San Vittore che ha saputo gestire, con grande spirito di servizio, questo momento conviviale.

L’intera giornata è stata caratterizzata da un forte spirito aggregativo, che ha permesso di festeggiare al meglio l’arciprete don Ministrini.

 

 

 

 

 

Caro Don Gian Pietro,

Gentili autorità ecclesiastiche e civili,

Cari parenti e amici di Don Gian Pietro,

Cari parrocchiani di Balerna e delle parrocchie del Vicariato,

 

è la voce di una pecorella del tuo gregge che oggi è qui a porgere gli auguri ad un Presbitero a noi carissimo in occasione del suo 50 anniversario di ordinazione e per onorare la sua presenza in mezzo a noi, suoi parrocchiani del Mendrisiotto.

 

Per questa occasione particolare prendo in prestito il suo modo di presentare la sua predicazione domenicale della Parola del Signore, che svolgerò (come dice Don Gian Pietro) partendo da 3 punti: il primo quello legato alla chiamata (o come diceva il Vescovo Corecco la Vocazione). Il secondo punto invece riguarda l’unzione, mentre il terzo punto mette in evidenza il servizio.

 

Primo punto: la chiamata. Nella Bibbia si incontrano tante chiamate a servire il Signore: dai grandi re (come re Davide, che è stato chiamato a essere capo di una folla immensa mentre era al pascolo a governare il suo gregge), per arrivare agli umili pescatori che Gesù chiama a diventare pescatori di uomini. Prima di loro ci sono stati dei profeti, (Isaia che annuncia l’Emmanuele, Giona che chiama alla conversione i sui amici di Ninive, Daniele che viene messo nella fossa dei leoni). Alcuni profeti all’inizio erano un po’ riluttanti nell’obbedire alla chiamata ma poi hanno dato perfino la loro vita per annunciare e convertire i loro concittadini Ma ricordiamo anche coloro che hanno lasciato la loro terra per seguire l’invito di un Dio che si era manifestato a loro in modo sorprendente: Abramo che lascia la sua terra per andare in un paese che non conosce, e che gli viene promessa una grande discendenza. E come non accennare a Mosè che sfida il faraone e porta il suo popolo dopo 50 anni (scusate) dopo 40 anni alla terra promessa. E i 12 apostoli che lasciano tutto per seguirlo in una avventura che li porterà lontano, fino a dare la loro vita per l’annuncio della buona novella.

Ecco, questa è stata la chiamata fatta a Don Gian Pietro: ha lasciato il suo paese di Paratico per trasferirsi in una nazione che forse non era nei sui progetti per condurre le pecore che il suo Signore gli aveva preparato. E questo per ben 50 anni, fino ad arrivare qui da noi nel basso mendrisiotto, e in questi ultimi anni a Balerna.

 

Ma passiamo al secondo punto: l’unzione. Qui faccio cenno solo a 2 unzioni. La prima sempre del giovane Davide per diventare re. La seconda quella di Gesù stesso, che per ben due volte viene unto: la prima al pranzo nella casa di Simone dove una peccatrice ha cosparso di profumo i piedi di Gesù; la seconda, e qui cito il Vangelo di Giovanni, “Giuseppe d’Arimatea avvolge il corpo di Gesù con teli insieme con aromi come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura”.

E cosa ha fatto il nostro caro Don Gian Pietro? 50 anni fa, proprio il 16 marzo 1974, è stato consacrato presbitero della Diocesi di Lugano con l’unzione per le mani dell’allora Vescovo Martinoli. E’ con quelle mani consacrate che ha celebrato, benedetto e unto tanti fratelli e sorelle. Ed è da quel giorno che, dopo esser stato uno stimato professore prima a Lucino e poi del Collegio Papio, ha servito due parrocchie della nostra Diocesi (Vacallo e Balerna), annunciando sempre la buona notizia.

 

Il terzo punto è il servizio. Qui incontriamo la grande dedizione e l’affabilità che Don Gian Pietro ha e ha avuto durante il suo servizio di presbitero alla Chiesa diocesana. Tutte le età sono state da lui toccate: dal battesimo di tanti pargoletti, ai matrimoni celebrati (anche nella sua bella Chiesetta di Sant’Antonio), al congedo per la vita eterna degli anziani. Anche i giovani sono stati nelle sue attenzioni con le catechesi per le prime comunioni e le cresime, senza dimenticare gli anniversari di matrimonio. Ma un’attenzione particolare l’ha profusa nel visitare e confortare gli ammalati nelle loro case e presso il Centro Anziani, amministrando anche l’unzione per gli infermi. Ha altresì accompagnato, come assistente e brancardier, un gruppo di giovani desiderosi di fare un servizio ai malati di altre nazioni presenti in pellegrinaggio a Lourdes. Non va neppure dimenticata la sua attenzione per la vita comunitaria che lo ha visto in prima persona per il bene della popolazione.

 

Carissimo Don Gian Pietro, non mi fermo qui. A differenza di te ho messo un 4° punto. Non spaventarti: è l’ultimo, ma doveroso. Ed è questo: quello del GRAZIE.

Tutti noi qui presenti, e in rappresentanza di tante tue pecorelle che oggi non hanno potuto essere qui a festeggiarti, vogliamo dirti il nostro GRANDE GRAZIE. Innanzitutto al Padre per aver concesso alla nostra Chiesa diocesana un presbitero che continuasse l’annuncio della Parola di salvezza. E poi a te, carissimo Don Gian Pietro, GRAZIE, per come sei, per la tua umanità, per quanto hai dato in questi 50 anni di sacerdozio, per la tua disponibilità, la tua sollecitudine, la tua sensibilità, la tua gentilezza e la tua generosità. Non ti sei mai tirato indietro nelle difficoltà e ci hai spronato nei momenti di sofferenza. Ti auguriamo ancora tanti anni per un proficuo servizio a nostro Signore che 50 anni fa ti ha fatto il grande dono (anche se a volte magari un po’ faticoso), di trasmettere alle pecore dei tuoi pascoli la bella notizia che Gesù ci ha annunciato. Quella di essere fratelli e sorelle di Gesù e figli e figlie del Padre suo.

 

GRAZIE DI CUORE, carissimo Don Gian Pietro.

 

Ivo Pellegrini,

per il consiglio parrocchiale,

discorso al pranzo del 50esimo