Bollettino estate 2019 - Editoriale

La “nostra” Madonna in ceramica

Alcuni avranno riconosciuto nella foto di copertina la bellissima Madonna con il Bambino in ceramica (terracotta invetriata, cm. 108x57) che campeggiava sulla facciata della Villa Vescovile (ora appare solo l’impronta vuota). Dopo i passaggi di proprietà e il degrado attuale della storica Villa, detta Belvedere, che era la villa di vacanza dei Vescovi di Como (costruita nei primi del ‘700 su disegno dei Silva di Morbio, come la maggior parte degli edifici religiosi di Balerna), passata poi ai Vescovi di Lugano, ho chiesto e ottenuto dagli attuali proprietari, con il permesso dell’Ufficio cantonale dei Beni culturali, di salvaguardare il prezioso altorilievo, depositandolo nella Sala minore della nostra Nunziatura, dove si trova ora, assieme al piccolo Cristo Benedicente, pure in ceramica, che era posto, su una facciata laterale, vicino alla Madonna. Così la Vergine Madre continua a proteggere la comunità di Balerna. Per la qualità dell’opera, qualcuno l’attribuiva ai famosi ceramisti Della Robbia di Firenze. Solo dopo averla rimossa, è apparsa sul retro la “firma”: bottega Cantagalli di Firenze. Questa manifattura, nell’ultima parte del XIX secolo, ha realizzato ceramiche raffinate in stile antico, soprattutto copie dei Della Robbia. È quindi a quel periodo che risale la Madonna, probabilmente voluta dal primo Vescovo (Amministratore Apostolico) del Ticino: Mons. Eugenio Lachat, che arrivò da Basilea in Ticino, nella Villa di Balerna, nel 1885.

Qui vi morì l’anno seguente.

L’altorilievo sulla facciata della Villa doveva indicare la sede episcopale scelta provvisoriamente. L’opera è la copia quasi identica di quella di Andrea Della Robbia, nipote di Luca, il capostipite della celebre dinastia di scultori in terracotta invetriata custodita a Firenze nella Cappella del Rosso e datata 1480 (v. foto qui a fianco). Eccezionale in quest’opera l’abbinamento della Vergine con la Trinità: Il Padre rappresentato dalle mani del Creatore, lo Spirito Santo sotto forma di colomba e il Figlio abbracciato teneramente dalla Madre. Lì c’è il concentrato della teologia cristiana. Per questo trovo che esprime un messaggio fondamentale per la nostra religione. Possa questa preziosa Madonna arricchire il patrimonio artistico della nostra parrocchia e, soprattutto, confermare nella fede e nella devozione la nostra comunità. La presento come benedizione speciale prima della fine del mese mariano di maggio.

Con affetto     

don Gian Pietro